Ragusa Foto Festival 2024

Comunicato stampa

Ragusa Foto Festival 2024, l’interazione di Mario Cresci con le stampe antiche della Sicilia della Fondazione Cesare e Doris Zipelli

In mostra a Palazzo Garofalo – Ragusa Ibla in occasione della dodicesima edizione, dal 30 agosto al 30 settembre, “Limen, soglia di passaggio”, il progetto realizzato durante la Residenza d’artista nel capoluogo Ibleo.

Ragusa, luglio 2024 – Mario Cresci, uno degli autori più significativi nel panorama italiano della fotografia contemporanea, ha realizzato nella settimana di lavoro trascorsa a Ragusa nel mese di giugno un progetto artistico frutto della sua interazione con il territorio ibleo e con le stampe e le cartografie della Sicilia, raccolte nella preziosa Collezione Zipelli della Fondazione Cesare e Doris Zipelli della Banca Agricola Popolare di Ragusa.

Testimonianza unica dell’importanza geopolitica dell’isola nel corso dei secoli, sia come espressione dell’attenzione dei viaggiatori stranieri, sia per i lavori dei cartografi ed illustratori dell’Europa del tempo, la Collezione delle Carte di Sicilia conferma l’unicità della Sicilia per le vicende storiche, culturali, sociali ed economiche che nei vari periodi storici l’hanno coinvolta. L’interpretazione unica di Mario Cresci, che ha avuto l’obiettivo di arricchire la preziosa collezione creata dall’ingegnere Cesare Zipelli – economista e intellettuale di grande qualità umane che ha fatto tanto per la città di Ragusa – è parte del palinsesto di mostre dell’edizione 2024 del Ragusa Foto Festival (dal 30 agosto al 30 settembre), quest’anno dedicato al tema “Prendersi una Pausa”.

La mostra “Limen, soglia di passaggio”, in esposizione a Palazzo Garofalo, si propone nelle opere con un tempo narrativo simbolico, che trova il suo spazio vitale nell’interazione tra le immagini di luoghi raccontati e quelli di paesaggi reali.

Nella serie dei collage, questo tempo dilatato trova la sua esemplificazione nel continuo passaggio visivo tra le antiche mappe della Sicilia, i portolani di navigazione, i personaggi storici e i paesaggi contemporanei. La cesura netta tra le immagini diventa contemporaneamente fine e origine di una storia nella storia.
«Un golfo di molteplicità potenziale» come dice Calvino nelle Lezioni americane e ancora, citando Giordano Bruno «… un mondo o un golfo mai saturabile di forme e immagini». Nella stessa mostra, le immagini dell’assolato territorio ragusano entrano con forza in questo viaggio/racconto. Sono “immagini pensate”, che creano accostamenti inattesi tra i vari elementi del paesaggio. Un’esperienza diretta, forte, nella continua ricerca del “mettere a fuoco un pensiero”.

Bio – Mario Cresci (Chiavari 1942) fotografo, visual designer e docente all’Università ISIA di Urbino. Fin dagli anni Sessanta è autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, l’esperienza video, le installazioni. Tra i primi in Italia della sua generazione, applica la cultura del progetto e la coniuga a una sperimentazione sui linguaggi visivi. Del 2004 l’antologica “Le case della fotografia” alla GAM di Torino. Nel 2023 propone una rilettura del suo lavoro attraverso focus specifici raccontati in due ampie mostre: “L’esorcismo del tempo, 1960-1980” al MAXXI di Roma e “Colorland, 1975-1983” al Monastero di Astino per la Fondazione MIA di Bergamo. Nel 2019 pubblica “Segni migranti. Storia di grafica e fotografia” un importante volume sulla sua ricerca. Vive e lavora a Bergamo.

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La cartella stampa e unaselezione di foto delle mostredella dodicesima edizione di Ragusa Foto Festival

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