Un anno fa moriva a Ragusa Cesare Zipelli

Il Giornale di Ragusa del 13 Giugno 2010

Ragusa – Un anno fa all’eta di 90 anni appena compiuti moriva nella sua casa-museo di Ragusa Iblea l’Ing Cesare Zipelli (nella foto). Era nato a Messina il 24 marzo del 1919. Sposato con l’incantevole signora Doris Impellizzeri aveva trascorso oltre metà della sua vita in provincia di Ragusa donando tutto se stesso a questa terra: la sua umanità, la sua professionalità, le sue competenze in diversi campi dalla cultura; dalle ricerche archeologiche, alla chimica dei materiali da costruzione, dalla salvaguardia dell’ambiente al collezionismo. Era stato, infatti, nominato soprintendente onorario dall’illestre Luigi Bernabò Brea, presidente di Italia Nostra (sezione di Ragusa), manager dell’Abcd ( settore cemento) e dell’Imac ( Gruppo Azasi) per la prefabbricazione. Docente di chimica dei materiali da costruzione alla Università di Messina, era stato amico di Salvatore Pugliatti, Stefano d’Arrigo, Stagno d’Alcontres e tanti altre personalità del mondo scientifico e culturale della Sicilia.

Finì la sua carriera di dirigente d’azienda a Modica prigioniero di quella politica che voleva fare l’industrializzazione a tutti i costi senza rengole e senza rispettare il budget e l’economicità dell’intrapresa industriale. La vicenda Imac segnò la sua vità di uomo abituato al successo e alle sfide. Dovette soccombere difronte alle scelte scellrate di altri e fu addirittura licenziato da un amministratore unitco ultimo arrivato che prendeva ordini dal partito.

Fu a quel punto che Cesare Zipelli si schierò politicamente e aderì al Pci, lui che era stato allevato nelle braccia del capitalismo italiano che contava e per il quale aveva dato prova di grande preparazione e professionalità. Fu candidato alla camera dei deputati, fu assessore allo sviluppo economico della provincia e presidente del Consorzio Asi di Ragusa.

Grande collezionista, aveva regalato parti o intere collezioni all’Università di Messina e di Catania e alcuni quadri di tema religioso alla Diocesi di Ragusa. Per quanti lo conobbero e furoso sinceri suoi amici, fu un maestro di vita e un grande galantuomo. Ed oggi ad un anno dalla suo ascomparsa ci sentiamo di voler loa tutti perchè ” Rino” non venga dimenticato specialmente dai suoi estimatori,ex collaboratori ed allievi.

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